Tecnologia

PS5: Che cosa ci aspetta?

Ufficiale: stimato per la fine del 2020 l’uscita della console più famosa di casa Sony, nella sua versione più rinnovata, magica e soprattutto “compatibile”.

L’azienda di origine giapponese non ha mai nascosto di lavorare costantemente alla nascita della Playstation 5 e noi approfittiamo della notizia per condividere con voi le analisi e anticipazioni (sperando sia come immaginiamo) di quello che verrà, a partire dal periodo della sua uscita fino alle sue nuove qualità. L’articolo è stato preso considerando quanto elencato da Multiplayer, canale Youtube e community internet che aggiorna 24/7 sul mondo videoludico (andate a dare un’occhiata perchè sono meticolosi e professionali in quello che fanno, dai video agli articoli).

Come scritto sopra, cominciamo dalla data di lancio della PS5: Potrebbe venire alla luce per la fine del 2020, tra Novembre e Dicembre. Crediamo sia così perchè sul blog di Playstation, la Sony ha annunciato l’uscita per il periodo pre – natalizio, più precisamente con la parola “holiday”, che fa pensare proprio all’Autunno. Perciò ci aspettiamo la venuta della console per quel momento dell’anno.

Il prezzo della Play a quanto potrà arrivare? Beh, la PS4 raggiunse una cifra non superiore di 399€, indi per cui crediamo che anche la PS5 toccherà il picco massimo delle vendite attraverso una cifra non maggiore ma più o meno uguale della precedente “zia” di casa Sony.

Il controller avrà un compito essenziale per le sensazioni del giocatore durante la sessione di gioco: riadattata la vibrazione del joystick, adottando un sistema aptico, che riceve feedback tattici in base a quanto accade sullo schermo. Evoluzione anche per le levette più nascoste, L2 e R2, trasformati in grilletti adattivi.

Ora, il tema più scottante dei giocatori: Quali saranno i giochi che accompagneranno le loro giornate da quel momento fino all’arrivo della futura PS6? Beh, la scelta è decisamente ridotta per ora e annunceranno i progetti quando la PS5 sarà vicina al mercato di tutti, molti giochi saranno attualmente in fase di sviluppo, e quelli ufficializzati per 2020 sono per la maggioranza prodotti per PS4, come Cyberpunk e Final Fantasy VII Remake. I giochi sicuri che vedranno impegnati gli appassionati, secondo numerose rumors, sono Horizon Zero Dawn 2, Rage 2, addirittura si pensa a GTA6 in esclusiva per un solo mese, Battlefield Bad Company 3, Harry Potter e molto latro che presto vedrà luce.

Ufficiale la retrocompatibilità con i precedenti giochi per Playstation fino a PS3, anche se si spera sia possibile con tutte le generazioni di PS. Già sui social la gente fantastica con il riutilizzo di giochi impensabili di questi tempi. Nel caso fosse così, sarebbe una gigantesca svolta per il mercato di Sony: anche i giochi passati riacquisterebbero valore poichè più utilizzabili, rievocando la nostalgia dei più grandi e la curiosità dei più giovani per capolavori storici come Crash Bandicoot per PS1, Dragon Ball Budokai Tenkaichi 2 per PS2 o Final Fantasy XIII per PS3 per citarne 3 a caso di ogni generazione della piattaforma.

Evoluzione decisamente anticipata agli occhi di tutti riguardo alla grafica di gioco, anche se Sony non ha lasciato trapelare molto a riguardo, evidentemente preferiscono lasciare le notizie scottanti per più avanti. Quel che si sa di ciò è soltanto che la Play supporterà il ray tracing, raggiungendo una qualità dinamica ancora più realistica di prima.

Ebbene, quello che c’era da sapere è stato segnalato. Ora, godiamoci questo ultimo anno di PS4 per ripartire a fine 2020 con il modello nuovo, non troppo lontano dalla nostra realtà da giocatore.

G.O.

Curiosando per il mondo Liguriacuriosity

Quando in Liguria arrivò il treno (e la modernità)

Come abbiamo già visto in un precedente articolo, la rete viaria ligure fu estremamente arretrata fino alla prima metà dell’800′. Questo sia per l’atavica miopia a riguardo da parte delle amministrazioni locali fin dai tempi della Repubblica, sia per il notevole vantaggio economico e temporale che offriva il piccolo cabotaggio marittimo rispetto al trasporto mediante carri a trazione animale. Tuttavia, la rivoluzione industriale a metà del secolo era ormai in pieno sviluppo e necessitava così, principalmente per le nuove esigenze del nord Italia, la costruzione di ferrovie di collegamento con i porti marittimi. La ferrovia permetteva lo spostamento di merci e persone in tale economia e velocità rispetto al passato, da costituire un vero shock psicologico e socioculturale nelle popolazioni di allora. Questo in particolar modo in Liguria ove, oltretutto, i paesi costieri si trovarono, per scelta costruttiva delle società ferroviarie del tempo, ad essere attraversati, sovrastati (da ponti) e devastati nei litorali dal passaggio dei binari.

Anche allora ci furono comitati pro e contro,ma le leggi dell’economia vincono su tutto e sui sentimentalismi in primo luogo. Fa quasi tenerezza pensare che mentre a Genova si tentava nel 1849 un anacronistico ritorno al passato della Liguria con una sanguinosa rivolta anti piemontese, poteri forti avevano già deciso per l’immediato ineluttabili e moderni progetti industriali, ferroviari ed urbanistici (costruzione a Genova di Via Assarotti, via Caffaro, circonvallazione a monte ecc.).

La prima linea ferroviaria ligure, fu la Genova – Torino passante per la galleria di Busalla, Novi ed Alessandria, costruita con un costo esorbitante, fra 1846 ed il 1853, lunga 166 km; La seconda fu Genova – Voltri iniziata nel 1853 e terminata nel 1856; La terza fu Voltri – Ventimiglia, costruita fra il 1860 ed il 1872; La quarta fu Genova – Massa Carrara (1860-1874): La quinta Savona – Torino con derivazione per Acqui (1861-1874); Seguirono La Spezia – Val di Taro (1888) ; La succursale dei Giovi (1889), che permette mediante un traforo di congiungere celermente Mignanego con Ronco Scrivia, saltando Busalla; La linea Genova – Ovada – Asti ( 1894). Fu proposta ma non fu mai eseguita una linea Albisola – Sassello – Acqui.

In pratica, in meno di mezzo secolo, la Liguria si munì di una rete ferroviaria capillare che permetteva un trasporto merci dai porti principali di Genova, Savona e Spezia con linee dedicate direttamente verso l’entroterra, mentre ne rimaneva ancora privo il porto di Imperia, e per sempre escluso quello di Lerici, che convertì la sua economia da porto mercantile a turistico.

Le opere in corso richiedevano allora gran quantità di operai e poche macchine, al contrario di ciò che vi occorre oggi, e questi anni furono pertanto una grossa opportunità per le piccole economie dei paesi interessati. A costruzioni finite il treno, che allora viaggiava ad una media di 30 km\h, permise l’instaurarsi del pendolarismo in certo raggio attorno alle città liguri che non furono più soltanto popolosi centri storici, ma cominciarono ad avere un vero e proprio interland da cui gli individui potevano lavorare nelle industrie cittadine e tornare ad abitare la sera nelle proprie campagne limitrofe.

A ridosso dei porti, così serviti dalle ferrovie, sorsero subito industrie pesanti che si avvantaggiavano del rifornimento immediato di materie prime via mare ed a Genova, per esempio, si produssero all’Ansaldo le prime locomotive a vapore di serie.

Come in ogni epoca pionieristica, anche per le giovani ferrovie liguri non mancarono incidenti e disastri: il più famoso fu quello che avvenne l’11 Agosto 1898 al Piano Orizzontale dei Giovi, ovvero all’imbocco del traforo per Busalla allora a binario unico. Nella lunga galleria, che è in salita, stava salendo faticosamente verso nord un treno merci i cui conduttori asfissiarono, anche causa l’insufficiente areazione per i fumi venefici emessi dal combustibile della vaporiera: Per economia, non era carbon fossile, ma trattavasi di mattonelle di pece e polvere di carbone pressati, prodotte a Novi dalla ditta del senatore Edilio Raggio (Wikipedia). Il convoglio pertanto, non più governato, si arrestò per poi rinculare liberamente a ritroso, fino all’imbocco alla stazione del Piano Orizzontale dei Giovi ove sostava un treno passeggeri. Lo schianto fu spaventoso, vi perirono nove persone e ve ne rimasero ferite più di 100.

Fa parecchio strano che la tossicità di quei fumi fosse già nota, tanto da rendere obbligatorio il consumo di un bicchiere di latte a fine purificatorio da parte dei macchinisti all’uscita della galleria di Busalla. Nel 1899 si lamentano scontri di treni a Novi San Bovo (un morto), a Campoligure ( tre morti), oltre a quello più grave avvenuto nella lunga galleria di Bergeggi ( quattro morti).

Una curiosità: a Genova la prima stazione, quella di Principe, fu iniziata nel 1853 ; Era una stazione “di testa” (come la Centrale di Milano), dove la linea da Torino terminava sfioccandosi in dieci binari sotto un’ampia copertura a volta di acciaio. Di poco posteriore è la stazione Brignole che fu dapprima costruita come baraccamento in Piazza Brignole e poi, nelle attuali fattezze, più ad est in occasione dell’Esposizione Mondiale del 1905. Da essa partivano i treni per il Levante ed inizialmente le due stazioni non erano comunicanti fra loro. Le due stazioni sorelle furono unite solo nel 1872 dalla lunga galleria di collegamento detta “Traversata” . Il Miscosi riferisce che durante la sua costruzione fu rinvenuta dagli operai che scavavano nelle profondità della città, una tomba che ospitava resti di giganti.

G.R.

Curiosando per il mondo

Sciarborasca “Castagnata e Polenta”

Continuano le sagre e gli appuntamenti liguri, che coinvolgono grandi e piccini: Ci troviamo a Sciarborasca, dove stand gastronomici, musica e divertimento faranno da protagonisti da Venerdì 18 a Domenica 20 Ottobre. Organizzata dal team di volontari della Croce d’Oro di Sciarborasca, la manifestazione si svolgerà nel centro civico P. Delussu, e per i partecipanti è disponibile un ampio parcheggio auto, con possibilità di sosta anche per i camper.

Negli stands gastronomici potrete gustare le specialità di stagione quali focacette, caldarroste, dolci e formaggi artigianali.

Troverete anche animazione per i bambini e musica: Sabato sera appuntamento con Dj Barta per far ascoltare musica disco revival, rock e baby dance, mentre domenica sarà la volta dell’orchestra “Simpatia”, con liscio e balli di gruppo.

Questa bella iniziativa è partita dal 2011 e dà la possibilità di raccogliere fondi alla pubblica assistenza.

Partecipiamo in tanti, Croce d’Oro di Sciarborasca è Dinamic!

Per ulteriori informazioni:

segreteria@croceorosciarborasca.it

Tel 010 9188366

Curiosando per il mondo

I funghi e le loro proprietà medicinali: azienda agricola Costa Dorathea – Virtus Mushroom

Sono contenta di poter raccontare ai nostri lettori la scoperta di un’azienda ligure molto particolare.

Questa volta ci troviamo vicinissimo a Genova, in un posto che incanta chiunque passi nella zona per i panorami mozzafiato sul mare.. Sant’Ilario, dove il verde dei monti si contrappone all’azzurro del mare sottostante. Perciò è stato notevolmente piacevole andare a trovare i nostri amici di Azienda Agricola Costa Dorathea, Alessandro e Dorothea. Entrambi biologi, lei appassionata di erbe, lui di funghi, hanno unito le loro conoscenze e creato un’azienda agricola, che coltiva le dodici specie di funghi riconosciute dal Ministero della Salute, con il fine di ottenere integratori alimentari.

La curiosità mi spinge a volerne sapere di più e quindi metto “sotto torchio” Alessandro e gli chiedo di spiegare quale sia esattamente il loro lavoro e il processo di produzione.

Mi racconta che la sua passione per i funghi nasce dall’incontro con una luminare del settore, la professoressa Montemartini, che segna il suo avvicinamento a questo ramo affascinante, ricco di aspetti oscuri da scoprire, come il passaggio da muffa (micelio) con consistenza cotonosa a frutto (quello che noi chiamiamo erroneamente fungo) che è solido. Dopo un periodo di ricerche nell’orto botanico dell’Università, tra cui prove di coltivazioni ed indagini di mercato, i ragazzi decidono di dedicarsi alla produzione dei funghi, iniziando con due o tre specie, utili per la ristorazione.

Si verificano purtroppo dei problemi burocratici, che rallentano la crescita di questa bella realtà, utile a sfruttare in modo costruttivo il territorio che avrebbe permesso la sua riqualificazione. Sentiamo spesso le lamentele, perchè le aziende si trasferiscono, abbandonando le nostre terre e poi basta parlare con chi cerca di costruire qualcosa di positivo e nasce lo sconcerto..

Dorothea e Alessandro sono tenaci e non abbandonano, ma cambiano direzione: Produzione di funghi medicinali, integratori alimentari con proprietà adattogene, ossia utili a requilibrare l’organismo, senza stress ed effetti collaterali. Parliamo di rimedi tradizionali e fondamentali della medicina orientale, dove i funghi vengono usati come cura, la prima cura addirittura in caso di tumori, proprio per le loro proprietà di riequilibrio. Negli Stati Uniti ci sono produttori di grande importanza, in quanto questa scienza ha preso piede grazie a Paul Stamets, che ha condotto studi su queste 12 specie di funghi medicinali.

Ora la curiosità è sovrana.. Voglio proprio capire come vengono coltivati, dopo che ho visitato il loro laboratorio, con macchinari all’avanguardia, a cui ho scattato alcune foto. Si parte da ricreare un substrato, che servirà per “inoculare il micele”. Gli ingredienti vengono messi in sacchetti o contenitori e passati in autoclave, per eliminare microrganismi ed assicurare un ambiente sterile. Dopo questo passaggio, viene inserita la muffa, sigillati i contenitori e messi nella stanza d’incubazione. Il micelio può colonizzare il substrato e il passo successivo è la nascita del fungo. Seccato e polverizzato, il prodotto made in Sant’Ilario, viene venduto ad aziende del settore oppure confezionato direttamente in comodi barattoli, per uso personale.

Posologia: un cucchiaino al giorno, da assumere per effetti benefici, almeno per un paio di mesi. Alcune specie possono esser assunte per tutta la vita.. Proprio come un elisir di lunga vita!

Alessandro e Dorothea vogliono gestire e promuovere la vendita dei lori prodotti di alta qualità, per soddisfare le esigenze e le aspettative di chi utilizza la medicina naturale, magari inserendosi in circuiti specializzati in alimenti biologici. Inoltre, sarebbe nei loro piani il progetto per attivare un’attività di divulgazione, per far conoscere questa realtà, organizzando incontri e/o corsi, partendo da bambini e ragazzi, ovviamente con l’aiuto di autorità competenti.

Vi assicuro che mi sono passata un pomeriggio interessante, in compagnia di due professionisti, che mi hanno saputo inserire in un mondo a me sconosciuto e per questo li ringrazio tantissimo. Nella pace e nel verde di questo posto, c’è un’azienda all’avanguardia, che merita sicuramente di crescere.

Scienza, cultura e passione sono gli elementi che caratterizzano questo mio incontro!

Grazie Alessandro e Dorothea… Virtus Mushroom – Azienda Costa Dorothea è Dinamic!

Azienda Agricola Costa Dorothea

Via Mantini 6A – 16167

010 3299800

Si legge

Notturno Genovese

Notturno Genovese

Cantano le onde, ritmato melodie, il mare ascolta.
Stancamente le risacca ha evaporato aromi salmastri,
senza fretta la “Macaia” li spande tra gli augusti vicoli.
Poi più in su, dove dall’Acquasola lo sguardo accarezza l’adesione dei suoi tetti,
il vento sale ancora fino a giocare con le fortezze che fanno da cinta alla città colombiana.
Dal porto antico mescolanze d’etnie allontanano l’ostico dialetto genovese, insinuandosi fra le spire orgogliose e distanti dove anche le riviera sembrano cambiar volto.
Ma il simbolo della città crociata è là, seduta dove l’acqua langue il gioco, la lanterna appare!
Farò di luce propria, cammino sicuro, illumina e protegge la Superba.. Gente.

Giuliana

Curiosando per il mondo Parliamo d'arte

Avanzano i preparativi per la mostra dedicata a Enzo Martini

Proseguono gli allestimenti negli spazi messi a disposizione presso l’antica fornace “Alba Docilia” per la mostra dedicata all’imprenditore Savonese Enzo Martini ed il connubio stabilito tra l’arte ed il commercio nel settore della vendita dei liquori. Uno sguardo su un passato ricco di passione per il lavoro e di amore per l’arte , negli anni […]

Grande schermo

Joker, l’origine del jolly più famoso di Gotham

La saga “nolaniana” ha raggiunto dei numeri considerevoli, ingrandito una bella fetta di appassionati del pipistrello più figo dell’immaginaria città della DC Comics e quasi sempre portato film di qualità, sia nella trama che nei personaggi. Quando pensiamo a Batman, pensiamo subito a Joker, il cattivo per eccellenza dell’eroe creato da Bob Kane e Bill Finger. La maggioranza dei fan hanno sperato, fin dai primi film, che anche il pagliaccio dai capelli verdi potesse avere il suo merito in una storia da gustare nelle sale cinematografiche. Ebbene, quel giorno è arivato.

Joker, il nuovo film incentrato sull’origine del nemico di Gotham più spietato, psicolabile e curioso del mondo dei supercattivi, è arrivato nei cinema italiani dallo scorso 3 Ottobre, scavalvando tutti i film usciti precedentemente al box office, anche il nuovo capitolo firmato Tarantino.

Todd Philips ha creato un mondo tutto nuovo per gli ossessionati della saga nata da Tim Burton e portata avanti con successo da Christopher Nolan. Joaquin Phoenix è il protagonista che interpreta il jolly senza pietà, in una parte mozzafiato, a detta di molti l’interpretazione migliore del 2019 e meritevole di un’oscar.

La storia prende vita attraverso i dolori e i disturbi di Arthur Fleck, quello che poi diventerà il villain che conosciamo tutti. Tra sogni, sofferenza e ideali, quali in primis quelli di diventare un cabarettista e di un nessuno che vuole diventare qualcuno, Arthur vive una realtà violenta e sporca di fine anni 80′, in un’ambientazione iperrealistica ma per nulla distopica, che fa esattamente l’opposto del palco di Batman: non sono stati presi gli avvenimenti della trama presente nei fumeti, bensì ha reinterpretato la storia, creando una realtà unica, inserita nell’immaginaria New York.

Come già scritto sopra, il film ha sbancato al box office, posizionandosi al primo posto e con il notevole incasso di oltre 6mln€ in questo wekend. Scavalcato “C’era una volta.. A Hollywood” che in totale ha raggiunto i 10mln ma in questo weekend ne ha fatti nemmeno un quarto, ovvero 900mila€. Al punto più basso del podio troviamo il nuovo film per bambini “Il piccolo Yeti”, che ha incassato quasi 800mila€.

Film consigliato, per amanti e non!

G.O.

Musica oltre confine

A Cà Dӧ Dria, dove musica e strumento sono padroni

In questo periodo Genova è viva, piena di turisti ed è bello vedere quanto apprezzino il nostro centro storico. Io sono come loro.. Mostro curiosità costantemente e ad ogni giro scopro sempre nuove realtà interessanti..

Mi sono ritrovata in via Macelli di Soziglia 34r a contemplare una vetrina di strumenti musicali, particolarissima, dove passando vedo ragazzi e non, che suonano seduti comodamente su un divano posto di fronte all’entrata. A questo giro, ho deciso di entrare e prendere qualche informazione in più, oltre a vedere da vicino le chitarre, un mio debole..

Mi accoglie Andrea, che sta riparando un mandolino, lo distolgo dal lavoro per farmi raccontare come nasce questo posto, dedicato alla musica.

Si tratta di un’associazione musicale museale, formata da 50 soci tutti musicisti, liutai e gente di spettacolo, il cui obiettivo è il recupero di strumenti musicali dismessi, abbandonati nelle case, nelle vecchie osterie, per donargli una nuova vita e riportandoli in circolazione. Il ricavato di questo lavoro, tolte le spese, viene investito in concerti, manifestazioni, in opere di beneficenza: Quest’anno infatti sono riusciti ad organizzare “Il festival della canzone genovese”, al quale hanno partecipato i nomi famosi della nostra regione, come Franca Lai, i Trilli, i Buio Pesto, Piero Parodi ed altri ancora, accorsi al richiamo di questo evento che mancava da 40 anni.

Questo negozio è un ritrovo per gli amanti della musica, un “salotto dell’arte”, in cui puoi suonare insieme ad altri musicisti, ricevere informazioni su corsi dedicati ai giovani e anziani, un “laboratorio” di idee, che porta artisti ad incontrasi e creare nuove collaborazioni.

E’ un posto dove l’artista di strada trova aiuto quando si rompe lo strumento che usa.. Qui si cerca con poco di rimetterlo in uso.

Mi sto guardando in giro e vedo questi strumenti fantastici, tutti con una loro storia e chiedo ad Andrea qualche informazione. Ho l’onore di ammirare le chitarre genovesi risalenti ai primi del novecento, che hanno una forma particolare (ricordano un’arpa). In quel periodo arrivavano materiali pregiati qui in porto, ed i liutai realizzavano strumenti di altissima qualità.

Mi soffermo ad osservare una vetrina, la vetrina dedicata al Carlo Felice ed il suo fantasma. Andrea, scopro, è l’organizzatore del Ghost Tour, che si svolge in città da anni.

Non posso fare a meno di notare l’insegna del negozio.. Realizzata con i tasti di un pianoforte.

Ma chi è Andrea Incandela?

Per creare tutto questo, parliamo di un cantautore genovese, che ha collaborato con Paoli, La Oxa,che ha scritto addirittura un pezzo per De Andrè.. (Ha portato in macchina anche la sua chitarra)

Segni particolari: Una passione immensa per la musica, che vuole trasmettere a chi si avvicina a questo “mondo”, partendo anche dai bambini, a cui fa corsi, insegnando come costruire uno strumento, ad esempio con un semplice tubo di plastica.

Giuro che lo sta suonando..

Domanda di rito.. I progetti per il futuro?

Andrea spera che il comune capisca quanto sarebbe importante per la città avere un museo dedicato alla musica, con la tradizione di cantautori che ci contraddistingue.

E come chiudere questa intervista in modo degno?

Mi sono seduta anche io sul divano, ho preso una splendida chitarra e con Andrea abbiamo suonato un pezzo mitico di De Andrè.. quale se non “Andrea”

Grazie.. Per questa bella esperienza e per la passione che traspare nel lavoro di questa associazione.

Chi avesse uno strumento, dimenticato, lo porti A Cà Dӧ Dria.. Troverà una nuova casa!

Liguria Dinamic è Musica!

A.L.

A Cà Dӧ Dria

Associazione Musicale Museale

Presidente Andrea Incandela

Via Macelli di Soziglia 34r

16123 Genova tel 342 1467915