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Bombe su Zena

Il 15 settembre del 1638 nasce in Francia  il primogenito di  Luigi XIII di Borbone ed Anna d’Austria , il futuro re Luigi XIV, che sarà noto anche con il nome di Re Sole.   Neonato atipico che viene al mondo già munito di tre denti  e con una voracità eccezionale , ferendo e prosciugando  così numerose  balie.Il fatto viene subito  interpretato come prodromo di una personalità volitiva ed egoista , e  prognostico negativo per il suo regno futuro. Divenuto reggente  ancora fanciullo per la morte precoce del padre viene affiancato dal famoso Mazzarino fino alla di lui morte  dopo la quale il monarca accentra su di se  tutti i poteri di governo nell’intento di una necessaria riforma dello stato,dell’esercito e dell’economia.  Tuttavia, nella sua ottica egocentrica ed acriticamente parziale della realtà si convince che la Repubblica di Genova, alleata agli Spagnoli  e con importanti intese commerciali  con i Turchi, costituisca un grave impedimento al potere francese nel Mediterraneo e sia in realtà una semplice porzione di territorio francese  resosi nel tempo indipendente .Sotto consiglio del ministro delle finanze Colbert, che  ben conosceva la Superba  essendo stato da giovane un impiegato del Banco di San Giorgio, decide niente meno che l’occupazione militare  di Genova al fine dell’annessione.

Con la scusa, fra le altre, di un mancato rispetto  formale da parte dei Liguri alla flotta francese ( nel 1679 le batterie cittadine   non avevano salutato con salve di cannone la flotta francese  che era entrata nel porto di Genova ed a cui era seguito un piccolo bombardamento punitivo su Sampierdarena sulla via del ritorno) nella giornata del 17 maggio 1684 Re Sole invia una flotta di ben 160 imbarcazioni davanti alla città ligure.I genovese si affacciano sbalorditi agli spalti e le vedono ben schierate dalla Foce alla Lanterna : 10  pallandre,20 galee,16 vascelli,8 navi da trasporto, 8 flutes, 2 brulotti, 17 tartane ,72 imbarcazioni a remi. Aggregati vi sono aggregate barche  con pittori e disegnatori  pronti ad immortalare l’azione a futura memoria . Il 18 la Repubblica “avvisa”  con alcune salve la flotta transalpina che tuttavia non arretra. Seguono allora alcuni colpi  sulle pallandre più vicine  e subito si accende furiosa la battaglia. Immediatamente  i colpi di mortaio  si abbattono sulla città  e vi continueranno fino alla sera del 28 .Il 20 % delle abitazioni del centro storico vanno distrutte e la città è in fiamme, con l’acquedotto  distrutto, le fogne aperte ed intasate, lo stesso Palazzo Ducale in fiamme.

Mentre la popolazione si arrangia in accampamenti improvvisati sulle colline circostanti,il  governo si trasferisce  all ‘Albergo dei Poveri di Carbonara, che ,più arretrato, è fuori tiro. Numerosi i morti  (molti cittadini verranno sorpresi  dalle cannonane mentre  seguono la battaglia dalle mura delle Grazie sbeffeggiando i Francesi per ogni colpo caduto in mare), mentre  l’accesso al porto viene chiuso precauzionalmente con l’affondamento di alcune navi. Durante l ‘incessante bombardamento  gli assedianti simulano uno sbarco alla foce del Bisagno a scopo diversivo per poi occupare  la spiaggia di Sampierdarena . Ma qui  i 3500 fanti Francesi vengono  travolti dalla furia dell’esercito ligure coadiuvato dai civili polceveraschi. Alcuni francesi non riusciranno a riguadagnare le navi e, dispersi su per la valle , verranno rintracciati e massacrati fino a Torrazza.

Alla fine ,il 29 , dopo aver gettato su Genova ben 13300  bombe perlopiù incendiarie od esplosive la flotta nemica rimane priva di  munizioni   senza essere riuscita ad occupare la città. Deve pertanto  rientrare  in patria.

Non ci furono vinti ma neppure vincitori: i Genovesi  , non più totalmente protetti dagli spagnoli, dovettero accettare obtorto collo  di inviare il Doge  alla corte del Re Sole ad una umiliante trattativa, che fu però parzialmente negativa  per l’interessamento del Papa  che temeva altrimenti lo slittamento vendicativo  e necessario della potenza genovese verso i Turchi ed il mondo musulmano. Luigi XIV, nella sua visione egocentrica, non aveva capito che gli  intricati equilibri  geopolitici del Mediterraneo non gli avrebbero mai permesso l’annessione di Genova, ma  fu però chiaro alla Superba che un’epoca era finita e che la sua semplice abilità diplomatica e potenza finanziaria non erano sufficienti a fronteggiare la potenza di un grosso stato , che la sua potenza militare era di fatto insufficiente e sorpassata, che i suoi servizi di informazione  erano stati inefficienti. E Colbert? Il vecchio impiegato bancario di San Giorgio era morto  pare avvelenato l’anno prima e non gli era riuscito di vedere la sua prima sede di lavoro in fiamme.

Ma facciamo un salto di qualche anno avanti ….siamo al 14 giugno  1940 e l’Italia ha dichiarato guerra alla Francia da soli 4 giorni.Subito una flotta francese  solca le acque verso Genova (in definitiva il viaggio è breve  come ai tempi del Re Sole e costa poco ) .Inizia subito il bombardamento marittimo sui depositi di benzina  di Vado, che vanno a fuoco e su alcune fabbriche fino a Zinola, e subito dopo  sugli stabilimenti industrali di Sestri Ponente. Di questi ultimi, i più importanti, si occuparono due incrociatori….il Dupleix ed il….Colbert.

G.R.

Bomba francese custodita a palazzo S.Giorgio
Particolare da quadro custodito al museo del mare

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