Radio onde di libertà

Un pizzico di storia delle emissioni radio in Italia (1920-1960)

Gli inizi (gli anni 20)


il 27 Agosto 1924 viene fondata l’Uri, Unione Radiofonica Italiana, prima società concessionaria della radiodiffusione in Italia. Si tratta del frutto di un accordo tra le maggiori compagnie di comunicazione: Radiofono, ( compagnia Marconi), e SIRAC (Società Italiana Radio Audizioni Circolari). L’unica stazione trasmittente è quella di Roma ed il pubblico è composto quasi esclusivamente da amatori interessati più alla tecnologia dei nuovi apparecchi che ai programmi. Dopo un anno circa di propaganda ed indagini “di mercato” tramite il settimanale “ il Radiorario” a cura dell’URI , si comincia a trasmettere da Roma, e dalle sedi di Milano (1925) , Napoli (1926) e Torino (1929). Nel gennaio 1928 l’URI diventa EIAR, Ente Italiano per le Audizioni Radiofoniche. Questo fatto si può considerare l’atto di nascita ufficiale della radiofonia in Italia.
Anni ’30


In questi anni la radio diventa a pieno titolo un mezzo di comunicazione di massa.
Gli anni ’30 scandiscono il lancio della radiofonia in Italia. La radio entra nelle case degli italiani, che si abituano ai suoi appuntamenti e i suoi suoni. La Radio diventa la finestra attraverso la quale gli italiani diventano testimoni di grandi eventi .Il palinsesto a parte i messaggi più o meno direttamente riferiti alla politica, si compone di una programmazione tradizionale e conformata, La radio ovviante non passò inosservata alla componente “intellettuale” della società italiana dell’epoca, in particolare ai futuristi come Marinetti.
Anni ’40


La radio in quegli anni di guerra ebbe inevitabilmente una trasformazione nei contenuti e cercò di attenuare il clima angosciante con una programmazione prevalentemente leggera alternata ai ben noti comunicati bellici . Con l’inasprirsi del conflitto anche la radio si armava trasmettendo in modo unificato in prevalenza le trasmissioni dedicate alle forze armate. L’8 settembre, dai microfoni di Via Asiago, Badoglio proclama l’armistizio.
Anni’50


Negli anni ’50 , la radio gode della ricaduta tecnologica dovuta agli eventi bellici e allo sviluppo di componentistica nuova e più performante.
Iniziava per la radio la grande corsa verso il futuro; nuove fasce orarie , nuove impostazioni dei programmi giornalistici e la disponibilità di strumenti di registrazione sonora più moderni aprirono un mondo di insospettate possibilità culturali e commerciali. La radio divenne tappa inevitabile per tutti i personaggi che di rilievo, compresi i volti della tv , diventando anche promotrice di eventi come il Festival di Sanremo.
Anni ’60


La radio va verso il futuro.
L’utilizzo del transistor, componente “freddo” meno fragile e più veloce permette una comunicazione sempre estesa. La radio corre fianco a fianco con la televisione che a sua volta si impone come mezzo destinato al grande pubblico. Dalla competizione dei due mezzi di comunicazione, nasceranno nuove strategie di ascolto di massa a proposte di palinsesti più mirati alle fasce di ascolto; nascono cosi programmi del calibro di “Gran Varietà” e “La Corrida” e l’indimenticabile “Bandiera Gialla”.

Liguria Dinamic

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