Radio onde di libertà

la grande magia in un piccolo cristallo

La radio a galena è forse la prima forma di ricevitore radio che ha avuto una ampia diffusione tra il pubblico, per la sua semplicità e il basso costo. Quando le trasmissioni radio iniziarono a diffondersi (nei primi anni 20 del 900) I ricevitori a valvole, amplificati e sensibili, erano estremamente costosi per la maggior parte delle persone; inoltre richiedevano una certa competenza da parte dell’ascoltatore a causa dei vari comandi di sintonia, l’accordo dell’antenna, le numerose batterie necessarie, e via dicendo.

La maggior parte delle trasmissioni avveniva nella banda di frequenza delle attuali onde medie ( 500 – 1500 KHz ) ed in modulazione di ampiezza; in ogni città importante era presente la cosiddetta “stazione locale” di emissione, necessaria all’epoca non si potevano costruire trasmettitori con potenze elevate e la sensibilità dei ricevitori, non permetteva di ricevere da grandi distanze con buona qualità.

Molte zone abitate avevano quindi nelle immediate vicinanze un trasmettitore in onde medie, e dotandosi di una buona antenna esterna era possibile ricevere tali trasmissioni anche senza alcun tipo di amplificazione del segnale, utilizzando una cuffia per l’ascolto:

Nasceva così lo stravagante e semplice apparato che consentiva in modo semplice di captare segnali voci e musiche. Era il più semplice ricevitore che si poteva costruire, privo di alimentazione esterna, costituito da un circuito di sintonia elementare e poche altre parti, il suo nome era: “radio a galena” dal nome del minerale utilizzato per la rivelazione del segnale radio.

Cristalli di solfuro di piombo, detto anche “galena”

Detector a cristallo,(detto a “baffo di gatto”); la levetta serviva per posizionare il contatto a molla su una faccia del cristallo in grado di eseguire la rivelazione del segnale radio.

ma come funziona la radio a galena ? Ecco lo schema di costruzione di un ricevitore a galena, ricavato da D.E.Ravalico, Primo avviamento alla conoscenza della radio, ed.Hoepli 1943

La bobina e il condensatore variabile costituiscono il circuito accordato che viene sintonizzato sulla frequenza della stazione più potente che si riesce a ricevere; il rivelatore a cristallo di galena, equivalente ad un diodo, elimina una semionda della corrente a radiofrequenza ricevuta demodulando quindi il segnale audio che infine viene inviato alla cuffia ad alta impedenza per l’ascolto. Non ci sono batterie e circuiti di amplificazione, tutta l’energia che arriva alla cuffia proviene esclusivamente dalle onde radio captate dall’antenna, ( molto lunga ed efficiente e con la necessità di essere completata da un buon collegamento a terra). Da notare che in assenza di stazioni radio abbastanza potenti nelle vicinanze l’apparecchio rimarrà praticamente muto.

Di certo parlare di questo tipo di apparecchio in un’epoca in cui la tecnologia ci rifornisce in modo incessante di apparati sempre più sofisticati e complessi, può sembrare fuori luogo.

Quindi ,per “attualizzare” il discorso, possiamo dire che in realtà questo apparecchio aveva una “app” in più rispetto a qualsiasi cellulare anche il più sofisticato che voi conosciate:

il senso dell’avventura e la magia che si crea nel sentire la voce del mondo attraverso qualche spira di rame, un sassetto e una cuffia, il tutto senza nemmeno aver bisogno di una batteria

 

 

Liguria Dinamic

About Author

Leave a comment

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

You may also like

Radio onde di libertà

Radio.. Idee senza confini

Con questo primo appuntamento parte il nostro angolino della radio, l’invenzione umana che ha cambiato il modo di vivere delle
Radio onde di libertà

Il cinema e gli eroi della radio.

  Ci sono mille motivi per appassionarsi alla radio; tra questi un vecchio film può essere l’inizio di una grande