Continua la mia missione di salvataggio delle vecchie radio abbandonate al loro destino. Come tutti gli anni nel paese dove vado in vacanza , si è tenuta una fiera dell’antiquariato e come sempre sono partito alla caccia di tesori da salvare. Dopo pochi passi il mio sguardo ha subito percepito una sagoma familiare: era lei.
si trattava di una Philips 208 U – 45/P, una radio realizzata a Praga tra il 1945 e il 1946. Contenuto in un sobrio “vestito” di bachelite nera, abbiamo un cuore composto da 4 valvole, e un circuito supereterodina con 6 circuiti accordati in AM e dotato di onde medie (OM) onde corte (OC) e onde lunghe (OL).
Si tratta di un classico apparecchio “da comodino” dotato di una circuiteria semplice ma robusta, realizzato secondo lo stile dell’epoca. Collegato ad una generosa antenna, questo tipo di apparecchio consente ancora di ricevere le emittenti straniere ed extraeuropee che continuano ad utilizzare le bande in onda media e corta per trasmettere ai propri connazionali nel mondo le notizie in lingua. Non smetterò mai di ricordare di come i nostri canali nazionali siano invece stati zittiti in nome di una sospetta modernizzazione delle emissioni, relegandoci alla schiavitù di un sistema di rete e streaming facilmente manipolabile e fragile.
Apparecchi come questi, e i loro cugini più tecnologicamente avanzati , in caso di necessità possono ricevere segnali radio provenienti da centinaia o migliaia di chilometri senza subire le fragilità dei sistemi digitali. Esempio: una decina di giorni fa nella mia zona c’è stata una serie di temporali e piogge importanti, la rete internet via sim è scomparsa, l’adsl è deceduta poco dopo e a cascata non funzionava più il digitale terrestre e la ricezione satellitare. L’unico modo per ascoltare qualche notizia in quell’assordante silenzio, è stato quello di riattivare una delle mia tante radio multigamma, con la quale abbiamo potuto ascoltare le notizie locali e avere informazioni sulla situazione del territorio.
Questo tipo di esperienze pare non interessino a nessuno, soprattutto a coloro che dovrebbero organizzare le nostre informazioni in caso di calamità o disastri di ogni tipo. Moltissime persone ormai hanno in casa apparecchi di questo tipo o altri in grado di ricevere le onde medie corte e lunghe, senza saperlo. Nel frattempo nel “mondo di fuori”, intere nazioni continuano ad utilizzare la radio per il suo uso primario: informare e tenere i collegamenti.
Io continuerò a salvare radio e a tenerle in ordine, non si sa mai.
un’altra ospite del mio “ricovero” per radio “stagionate.
