Già se ne parla fin dai tempi dell’antica Persia, ove presumibilmente ed in base ai reperti ritrovati, si poteva accumulare energia elettrica tramite rudimentali pile in terracotta per utilizzarla per placcare i metalli, 
e via via fino ai nostri giorni, la batteria ha sempre avuto una importanza fondamentale per il progresso e per la vita di tutti i giorni.
Ovviamente mi occuperò delle batterie nel campo delle telecomunicazioni. I primi apparati radio di largo consumo apparsi nei primi anni 20 del 900′, necessitavano di batterie per alimentare le valvole ; più batterie diverse: “A” per i filamenti, “B” per l’anodica e “C” per la polarizzazione della griglia (per quanto riguarda questi componenti di una valvola, ne parlerò diffusamente nel prossimo articolo..
Queste batterie erano pesanti e con una caratteristica tipica di tutte le batterie: si scaricavanpo rapidamente.
Naquero così mestieri alternativi come il “trasportatore di batterie” il ricaricatore, il manutentore ecc ecc e tutto questo continuò fino alla comparsa sul mercato dei primi alimentatori da rete.
Va tenuto presente che soprattutto agli inizi, molti apparati radio venivano venduti in aree rurali e pertanto poteva capitare che operassero in aree senza rete elettrica. A causa di ciò , l’alimentazone a batteria continuò ad essere utilizzata per molto tempo.
Con l’evoluzione degli apparati, e con il passaggio dalle valvole ai semiconduttori, anche la “sete” di energia diminuì e fecero la comparsa le prime pile zinco carbone commerciali (non ricaricabili proprio come quelle di Alessandro Volta),
e le batterie al piombo (ricaricabili) divennero sempre più perfezionate ed affidabili.Il resto dell’evoluzione, la lascio agli altri utilizzi , che vanno dagli smartphone alle auto grazie alle batterie ai metalli rari.
Al momento la batteria è ancora insostituibile, e per i nostalgici delle radio antiche come me, la parola “insostituibile” riporta sempre a quell’apparecchio, a valvole, a transistor o a cristallo, che ci permette di ascoltare tutto il mondo, senza censure rimanendo nella nostra stanza.
ml
