Natura

PROTAGONISTE LE API..E I RICORDI…

Voglio raccontare un ‘esperienza positiva , che è scaturita durante  un periodo particolare della vita di tutti noi,periodo segnato da un cambio improvviso della nostra quotidianità,causa pandemia.

Le chiusure e il lockdowon hanno provato ogni singolo individuo, ma alcune persone hanno utilizzo il tempo per guardare oltre, per  costruire nuovi sogni , per migliorarsi.

Un’amica ha deciso di avvicinarsi al mondo delle api, icrivendosi al corso gestito da API Liguria, che vede coinvolte la provincia di Genova e di La Spezia.,

Sono affiorati i ricordi di bambina,bambina che era affascinata dalle arnie di suo zio Ottavio, che  faceva di mestiere l’apicultore.

Cavalcando quindi queste emozioni, ha fatto iscrizione e ha iniziato il corso , ovviamente  tramite computer per la parte teorica.

Erano previste due giornate in apiario, che sono state fatte in primavera tra maggio e giugno, a causa delle chiusure Covid.

Mi parla con entusiasmo di quanto ha appreso del mondo delle api, dall’anatomia ,al  come è strutturato l’alveare, alle gerarchie,fino ad arrivare alla costruzione dei telaini.

E’ affascinante capire le logiche e l’ efficienza di questa “società” particolare.

E’ interessante saper riconoscere le api. Ogni arnia è composta da tre tipi di api :la regina , le operaie e fuchi.

La Regina è la più grossa e priva di strumenti di lavoro. Facendo “ il volo nunziale”, essendo l’unica feconda , crea le operai e fuchi , considerando che si accoppia con diversi , depone fino a 1500 uova al giorno.

In tutta questa situazione il fuco è lo sfigato di turno..si accoppia e muore…serve esclusivamente a quello…Uh ..non sarebbe una brutta idea!!!! Ovviamente si scherza, ma le mitiche sono le operaie, che hanno veramente il controllo della situazione: raccolgono il polline,costruiscono l’alveare, lo tengono pulito,difendono la colonia.

Particolarità interessante:tutte le operaie, in base della temperatura dell’arnia ,si appallottolano in modo di surriscaldare o refrigerare l’arnia ,sbattendo le ali…Un termostato naturale….

Ah.. due regine nella stessa colonia non possono esistere..si sa noi donne amiamo il protagonismo!!!

E’ molto importante per l’apicultore conoscere le logiche dei nuclei familiari , per gestire al meglio le arnie. Le api hanno un loro linguaggio ben preciso e la bravura sta nel riuscire a interpretarlo.

Scopro inoltre che le api non attaccano ,non sono pericolose per l’uomo. Infatti nel caso dovessero pungere, rimane il pungiglione attaccato e con esso le viscere della povero insetto, che quindi muore.

Pericolose sono le vespe e calabroni, nemici sia degli esserei umani che delle nostre api…

Quante notizie interessanti !

Il progetto di Karen comunque è di prendere le sue famiglie ,per mettere le arnie sia a Genova che a Sassello, arnie da nomadismo, tali da essere spostate.

Mi spiega che gli organizzatori dei corsi sono disponibili a fare sopralluoghi, per verificare l’idoneità dei terreni , che ospiterebbero le arnie, terreni tranquilli, in cui le api possano vivere senza troppo stress, come noi umani del resto…

Capisco anche che, di solito ,questi posti sono presi in affitto, contro pagamento in miele, miele, che è , come tutti sappiamo , di mille qualità, a seconda delle stagione e fioriture.

Da un punto di vista burocratico, apprendo che non esiste un vero proprio censimento delle arnie sul territorio regionale,anche se devono essere ovviamente denunciate alla ASL.

Fino a un tot sei hobbista, oltre cento diventa attività e  comporta l’ avere un laboratorio a norma,con  attrezzature specifiche per la produzione del miele ,stoccaggio e invasatura.

La partenza quindi è entro l’estate di avere almeno 2 o 3 arnie, ma non ci fermiamo qui…

Karen ha seguito anche un corso di avicoltura ,per capire come seguire al meglio le galline che ha….

Sempre ricordi di bambina affiorano…Stava qui a Sassello da sua zia, che aveva gli animali, specialmente mucche e era nel suo mondo.

Crescendo è ritornata spesso nei luoghi della sua infanzia, dormendo in giro per i boschi ,solo con i suoi cani..

Parliamo di un’ incredibile connessione tra uomo animale e natura, una connessione mantenuta circondandosi di ogni tipo di animale, trovato, aiutato e a volte perso.

Ho conosciuto Karen ,perché è una bravissima tatuatrice e anche in questo campo mette tutto l’entusiasmo , che spero di aver trasmesso , scrivendo delle sue esperienze.

Natura, animali ,tatuaggio sono le dimensioni di KAREN,che la fanno vivere bene senza provare noia o insoddisfazione.

Mi è piaciuta una frase che mi ha detto:

“ Nella natura, con gli animali e mentre faccio i tatuaggi riesco ad isolarmi , a staccare e mi sento a casa, so che sono nella direzione giusta.. Questa è la strada da seguire”

Se fai quello che ti piace, non ti peserà mai….Una grande verità…

E’ un ritorno comunque alla vita dei nostri anziani..vita spesso dura ,se pensiamo a chi alleva le mucche, a chi coltiva i campi, ma che regala grandi soddisfazioni.

Cara Karen ti capisco pienamente, perché per me è la stessa cosa..nel contatto con la natura ritrovo la pace , che avevo perso….

Aspetto allora di assaggiare il miele by Karen…

Karen è Dinamic e grazie per l’intervista!

A.L.

Liguria Dinamic

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