La generazione di segnali radio ad una determinata frequenza costante, può ermettere di calcolare con una buona precisione la distanza del trasmettitore che le ha emesse.
Questo è possibile in base all’effetto “doppler”( Christian Doppler 1803-1853) quel fenomeno in base al quale, più ci si allontana dalla fonte di emissione di onde elettromagnetiche (anche la luce) , più aumenta la lunghezza dell’onda e ne diminuisce la frequenza.(*) Ovviamente avvicinandosi il processo si inverte.
Posti questi presupposti, va da sè , che avendo a disposizione la strumentazione idonea e conoscendo la frequenza di emissione, potremo calcolare la distanza del trasmettitore ricavandola dalla differenza tra la frequenza di trasmissione e quella ricevuta.
Lo stesso sistema viene correntemente utilizzato in astronomia e per le operazioni con i satelliti a bassa orbita.
Un altro utilizzo “per orientamento e ricerca” dei segnali radio è la cosiddetta “triangolazione”
mediante l’utilizzo di più punti di ascolto, e tramite antenne direttive, è possibile calcolare con buona precisione la posizione del trasmettitore. Questo venne usato durante i conflitti mondiali , per individuare le postazioni radio nemiche e individuarne le coordinate per la loro distruzione. Questa tattica prevedeva La radiogoniometria, per questa tecnica, occorrevano tre radiogoniometri, convenientemente distanziati tra loro, e determinata la rispettiva direzione di provenienza della stessa emittente, con essi si ricavavano, dall’incrocio di due o tre stazioni rilevate, le posizioni delle stazioni radio nemiche.
L’uomo riesce sempre a trasformare tutto in armi.. anche la trigonometria.
ml
ps mi scusino i veri professionisti della radio e delle emissioni in genere per la banalizzazione di un argomento teorico in realtà assai più complesso.