Il periodo ti porta a fare delle riflessioni, soprattutto rimanendo confinati nelle proprie abitazioni o nelle strette vicinanze.
La zona di San Fruttuoso a Genova è molto popolosa e offre chi vi risiede svariate opportunità. Ovviamente chi scrive ne può parlare con cognizione, perché vi è nata e è attualmente residente in questo quartiere.
La scelta è stata quella di optare per un minimo di tranquillità e quindi lasciate le zone con ogni tipo di comodità, quali piazza Martinez, via Giovanni Torti, Via Giacometti e dintorni, si è saliti verso la collina ,nelle adiacenze dello splendido santuario della Madonna del Monte, santuario, che per la sua posizione si vede da molte parti della città.
Partendo di qui si può facilmente arrivare al forte Richelieu, alla Cava e al forte dei Ratti, uno dei più grandi che circondano la zona.
Questi luoghi sono stati la meta delle classiche gite domenicali tra ragazzini, che si disperdevano nei sentieri, in mezzo al polmone verde del la zona.
Pochi nel corso degli anni hanno fatto caso all’assurda trasformazione , che stava avvenendo e soprattutto, nessuno ha capito quanto è importante mantenere un ‘area verde di queste dimensioni , in centro città.
Torniamo ad oggi, torniamo alle restrizioni che da due mesi , causa COVID 19,hanno modificato il nostro stile di vita. C’è stata la riscoperta dei luoghi, oserei dire meno controllati,per ritagliarsi qualche ora d’aria e salita del Monte è diventata un posto di transito, popolato da ginnasti, corridori, ciclisti a tal punto che gli abitanti della zona dovevano scegliere orari impensabili ,per godersi i famigerati 200 metri da casa!
Spingiamoci ancora più su e i sentieri che costeggiavano le colline per arrivare ai CAMANDOLI sono spariti,inghiottiti dalla vegetazione.. In questi giorni sono “salita” , rigorosamente in coda, distanza almeno due metri con mascherina, io, sì perché ancora oggi ci sono persone, che non hanno capito quanto sia importante questo fastidioso accessorio , che copre la faccia,ovviamente impedendo il trucco e tintarella,quando ti trovi in mezzo ad affollamenti. Chi lo ha , lo usa con criterio, camminando, alzandolo e abbassandolo ,in caso di incontro con altre persone!!!!! E’ una forma di rispetto e di educazione verso il prossimo..Parliamo di questo rispetto e educazione, guardando le foto, forse note a tanti, di cosa si trova camminando ,lungo la strada di via Berghini,in un meraviglioso sottobosco…..Avete molta scelta, tra spazzatura di ogni tipo, classico sacchetto di rifiuti casalinghi, a materiale edile, alcuni pezzi d’arredamento, elettrodomestici, anche alcuni sanitari sbriciolati a bordo strada…uno splendido popolo che in questi giorni hanno visto in moltissimi, forse più occupati a ammirare il panorama mozzafiato che si gode salendo ….
Arrivati ai Camandoli, si prosegue sulla destra per immettersi sul sentiero che porta alla Cava…
Altro punto dolente…in questi giorni sono giunti li veramente in tanti, forse per la prima volta…
Io, che ho ricordi di bambina ,sono rimasta affranta nel vedere lo stato di abbandono di un posto, che se fosse per magia in un altro stato ,sarebbe stato trasformato in luogo di ritrovo per famiglie, sportivi , in grado di dare lavoro anche a tante persone. La triste realtà invece è che il degrado è all’ennesima potenza e gli edifici saccheggiati dall’incuria e dalla poca educazione dei visitatori,trasmettono un ‘immensa tristezza.
La cava apparteneva alla Italcementi ed era destinata a fornire la materia prima per la produzione di cemento nello stabilimento, che ancora oggi è operativo, di Ponte Carrega (Val Bisagno)
Nella cava si demoliva il fronte roccioso con la brillatura di mine, grossi escavatori e perforatori.
Due mulini provvedevano, operando in serie, a sminuzzare il materiale.
Una teleferica serviva a trasferire i materiali:I carrelli venivano riempiti automaticamente , attraversavano la valle di Quezzi, scollinavano verso Montesignano, all’incirca dove c’è il forte denominato torretta e, infine scendevano verso Ponte Carrega, dove venivano svuotati.
Queste notizie le ho trovate in rete e sono dell’idea che ,un posto suggestivo come questo, meriti di avere una seconda vita.
Vorrei conoscere l’opinione degli abitanti del quartiere , sia per un intervento di recupero della Cava che di pulizia dell’intera zona ,da anni dimenticata dalle amministrazioni.
Cerchiamo noi tutti di mantenere l’ambiente in cui viviamo, è come casa nostra.. non penso che sui Vostri pavimenti buttiate i rifiuti o che Vi mettiate a distruggere i muri!Vedete, in situazione come l’attuale ,la zona verde , dove andare a fare due passi è comoda e allora cerchiamo di rispettarla e soprattutto chiediamo ,che riacquisti a pieno la sua bellezza, con interventi mirati!
SAN FRUTTUOSO è DINAMIC!
A.L.