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La crociata dei fanciulli.

Anno 1212, l’Europa è in pieno fermento politico e religioso. Dopo i tempi oscuri attorno all’anno mille il continente comincia a ripopolarsi e a darsi una organizzazione politica, mentre prendono forma i primi grossi interessi commerciali fra le costa mediterranee   e la religione influenza in maniera collettiva gli individui promuovendo movimenti spirituali di massa. E’ in questo variegato contesto che nascono le crociate per la liberazione della Terra Santa ed anche quel curioso evento verificatosi in quell’anno, che la storiografia moderna ha sempre messo in secondo piano ,sia per la sua genesi oscura, sia per il triste epilogo : la crociata dei fanciulli.

Misteriosamente e contemporaneamente in due città europee ben distanti fra loro si cominciano a raggruppare bambini al di sotto dei dodici anni sotto la guida di un ragazzino carismatico, con l’intento di attraversare il Mediterraneo e raggiungere la Terra santa per liberare la Croce e la Terra di Gesù dai Musulmani. A giugno del 1212 è la volta di un certo Etienne (Stefano) del Villaggio di Cloyes, nel nord della Francia il quale sostiene di aver ricevuto l’incarico da Gesù stesso, con tanto di lettera scritta di investitura da consegnare al Vescovo di Parigi (che la considererà un falso); a luglio è la volta di Nikolaus, un ragazzino di Colonia che sostiene una investitura angelica . Se tutti vogliono portare le insegne crociate, Nikolaus porta addosso il simbolo del Thau, lo stesso che circa nello stesso anno San Francesco d’Assisi porta con se nel pellegrinaggio in Siria alla corte del Saladino ove è misteriosamente ricevuto.

La doppia crociata parte così verso le coste del Mediterraneo; essa ha l’incredibile potere di attrarre i bimbi che incontra nel suo cammino e che a stento possono così essere trattenuti dai genitori. Moltissimi, riferiscono le cronache, fuggono dalle finestre o addirittura sfondano le pareti delle capanne ove dimorano per unirsi alla spedizione. Durante il tragitto tuttavia incontrano non poche difficoltà: da una parte la benevolenza del popolino ingenuo che si commuove davanti a tanto entusiasmo giovanile , dall’altra il clero e le autorità civili che non vedono nel movimento alcuna autorità ufficiale , né alcuna logica ,e quindi solo la possibilità di complicazioni .

La spedizione francese, nell’incredibile ma documentato numero di circa 30.000 bambini , discese infine lungo il Rodano per trovare due armatori liguri di nome rispettivamente Ugo Ferro, residente a Marsiglia ove rivestiva importanti incarichi di governo ,oltre che relazioni commerciali con Savona, e Guglielmo Porco, di famiglia genovese, con importanti contatti, probabilmente anche di tipo spionistico, con il mondo arabo egiziano, che diverrà successivamente Ammiraglio del Regno di Sicilia su nomina di Federico II. Questi due bellimbusti convinceranno la colonna dei piccoli crociati francesi a “prendere un passaggio su nave ” per la Terra Santa. I fanciulli in parte naufragheranno presso l’isola di San Pietro in Sardegna, e per il restante verranno venduti come schiavi agli Arabi.

Solo un po’ meno tragica la sorte della colonna tedesca: divisasi in due raggiunge la Padana attraverso il Monecenisio ed il San Gottardo, per poi confluire in modo un po’ erratico su Alessandria e Cremona. Di lì il passaggio di Nokolaus è attestato a Piacenza il 19 agosto. Transitano infine in 7000 circa per Bobbio e la Val Trebbia per giungere a Genova il 25 agosto ove tuttavia la popolazione li scaccia dalla città, trovandosi a fronte di una moltitudine di straccioni affamati, con il pericolo di fare entrare nella cinta cittadina malattie e disordine pubblico. Questi poveri fanciulli infatti, stremati da malattie e fame nel tragitto, sono anche infiltrati di malfattori ,meretrici ed imbroglioni. Ma fra essi, come attestato dal cronista dell’epoca Ogerio Pane, e dallo stesso Jacopo da Varagine, vi sono anche giovanetti della nobiltà tedesca ,che partiti per capriccio, furono affiancati almeno dalle governanti. A fronte dell’orizzonte e dei marosi del Mediterraneo alla foce del Bisagno, ove pare si fermarono, si infranse il sogno della Crociata tedesca dei Fanciulli. Il mare non si era aperto come al passaggio di Mosè verso la Terra Promessa e la delusione ed il rancore ebbero il sopravvento. Alcuni di essi, più caparbi, noleggiarono due navi e di loro si persero le tracce (probabilmente verso la schiavitù…) ed altri ancora si diressero a Roma e fino in Puglia ove il Papa diede ordine di fermarli.
Alcuni però si fermarono a Genova dove furono assunti “a servizio” presso famiglie , ed i più ricchi e facoltosi, intrecciarono rapporti con i nobili locali, fondando a loro volta importanti futuri casati nella Superba.
I restanti…cercarono di tornare a casa in preda a follia e disperazione per aver seguito Nikolaus . Quest’ultimo secondo alcuni divenne un vero crociato successivamente, mentre per altri morì a causa dei malefizi diabolici che aveva ordito con il padre , per questo giustiziato a Colonia ,nell’organizzazione dell’impresa.
Di tanta spedizione non restò nulla. Molti contemporanei si chiesero: ma chi c’era dietro? I complottisti (dell’epoca) parlarono del Grande Vecchio della Montagna ,che effettivamente allora comandava da sperdute montagne medio orientali la setta degli Assassini … ma a che pro? . Altri citarono una sorta di misteriosa legge naturale ; la stessa che può portare a morte per irrazionale migrazione di massa, grossi stormi di uccelli o gruppi di roditori in caso di sovrapopolazione. La maggior parte degli studiosi dell’epoca fu però concorde su un solo sospettato : il Diavolo. E forse avevano ragione…se gli togliamo gli zoccoli e le corna, non fu semplicemente un principio maligno a provocare la rovina di tante giovani esistenze ? Sia che fossero ignoranza ed ingenuità, sia che fossero gli interessi nascosti degli schiavisti, o di alcuni che agivano nell’ombra per fini oscuri e personali , nella nebulosa incertezza delle cause dissero semplicemente che all’origine di tutto era stato il male.

R.G.

Liguria Dinamic

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