Musica oltre confine

GRAVY TRAIN

Dopo una breve pausa Musica Oltre Confine, sempre con la cosmica mongolfiera, vola sopra i cieli di Albione.
Siamo a St. Helens nel Lancashire città natale della band GRAVY TRAIN, gruppo di musica prog melodico, fondata nel 1969… alcuni anni or sono.  La band non ha mai raggiunto il successo con i suoi quattro eccelsi album in studio. Oggi vi presento, con immenso piacere, il secondo album “(A Ballad of) A Peaceful Man” (1971) che ha lussuosi arrangiamenti d’archi ed è ampiamente considerato il loro miglior album insieme al quarto “Staircase to the day” (1974).

Piccola nota informativa…purtroppo la band decide di chiudere i battenti dopo essersi demoralizzata quando la loro preziosa attrezzatura musicale è stata rubata dal retro del loro furgone, proprio dopo l’uscita del loro quarto ed ultimo capitolo sonoro. Storia comune per molte band… ahimè!!!
Prima di parlare dell’album ,vorrei presentare la formazione dei GRAVY TRAIN: Norman Barratt (chitarra e voce), J. D. Hughes (flauto, sax, tastiere e voce), Lester Williams (basso e voce) e Barry Davenport (batteria e percussioni ed agli arrangiamenti orchestrali  Nick Harrison.

L’album/cd èdiviso in due parti, con le tre grandi ballate romantiche iniziali e a seguire potenti pezzi heavy rock.
Apre le danze “Alone in Georgia”  un brano di produzione davvero grandiosa, penso che Phil Spector sarebbe stato orgoglioso, con archi lussureggianti e una ricca orchestrazione, con il cantante affranto, in vero stile da ballata romantica.
“Ballad of a Peaceful Man” che dà il titolo all’album, si apre con il suono di un flauto civettuolo e archi travolgenti. E’ una power-ballad impetuosa e appassionata che si trasforma in una sinfonia sonora con un potente messaggio anti-guerra, racchiuso nel testo. Infatti questa canzone è stata scritta al culmine della Guerra Fredda, quando il destino del mondo era in bilico.
Il terzo brano “Jule’s Delight” è una splendida melodia guidata dal flauto che fluttua su una sinfonia di archi sensazionali. Non oso dire che potrebbe raggiungere le sublimi vette di “Nights in White Satin” o di “Whiter Shade of Pale”, ma è meravigliosamente bella.
Come scritto in precedenza i brani più heavy rock iniziano con “Messenger” molto vicino ai Jethro Tull. E’guidata dal flauto con un potente messaggio contro la guerra, vividi colori psichedelici con chitarre dai toni fuzz per il gran finale… immensa!  Segue  “Can Anybody Hear Me?”, un rocker rauco e puro, Barrat dà il massimo con la sua voce roca… adrenalina pura! Il brano successivo è “Old Tin Box” un brano jazz-rock allegro e ritmato, con un suono imponente di sassofono, una locomotiva sonora a diesel inarrestabile ,che corre a tutta velocità. Arriva “Won’t Talk About It” brano hard-rock immerso nel blues-rock crudo e aggressivo,il brano più duro dell’album. Immaginatevi i Deep Purple!!! Ultimo brano è “Home Again” che ricorda un po’ il ritmo tribale dei nativi americani. Nella versione cd c’è una bonus track di “Alone in Georgia” estratta dal singolo.

L’amarezza c’è, almeno per il sottoscritto, perché i GRAVY TRAIN avrebbero meritato molta più gloria… fortunatamente la loro musica è linfa per le nostre giornate. Buon ascolto… potrebbe essere un regalo da mettere sotto l’albero questo “(A Ballad of) A Peaceful Man” . (Lupo Solitario)

 

 

 

Liguria Dinamic

About Author