Musica Oltre Confine atterra con la mongolfiera “Silence” in terra canadese e più precisamente a Toronto città natale dei COWBOY JUNKIES.
Il Canada ha partorito eccelsi artisti ,per citarne alcuni Joni Mitchell, Neil Young, The Band, The Guess Who, BTO, Steppenwolf, Bryan Adams, Rush, April Wine, Klaatu ect. ed i nostri COWBOY JUNKIES possono sedere tranquillamente in questo Olimpo.
Il loro suono è un alternative-rock, folk, blues e country rock e sono riusciti a personalizzarlo con gusto sublime. Il loro secondo album “THE TRINITY SESSION” del 27 novembre 1987 oggi viene presentato sul blog Liguria Dinamic.
I CJ sono praticamente formati da tre fratelli più una sorella, appunto i Timmins ed un altro musicista ma andiamo con ordine: Margo Timmins voce, Michael Timmins chitarra, Peter Timmins batteria, John Timmins chitarra e voce, Alan Anton basso e in questo album Jeff Bird violino, Kim Deschamps pedal steel, dobro e bottleneck slide, Jaro Czerwinec fisarmonica e Steve Shearer armonica. Non posso negare che adoro questo album e spesso lo metto sul piatto ,specialmente nelle sere d’inverno.
Sfido chiunque a dire che non si possa realizzare un ottimo disco in un giorno, o in una notte! “THE TRINITY SESSION” è stato registrato in una sola notte, utilizzando un solo microfono, un registratore DAT e la splendida acustica della Holy Trinity di Toronto. Vi posso assicurare che lo noterete sin dalla prima nota… Sono dieci meravigliosi brani suddivisi equamente sulle due facciate. Non seguo l’ordine cronologico per presentare i brani..La loro versione di “Sweet Jane” (Lou Reed), che includeva la strofa mancante, ha fatto conoscere i Cowboy Junkies negli Stati Uniti. Molto particolare è la voce di Margo ti tocca dentro!
Sono presenti altre cover, come la lettura a cappella di Margo Timmins della tradizionale “Mining for Gold” (James Gordon), una versione lenta e al tempo stesso eroinomane del classico di Hank Williams “I’m So Lonesome I Could Cry”, “Dreaming My Dreams With You” un cavallo di battaglia di Waylon Jennings e una rivisitazione radicale del classico di Patsy Cline “Walkin’ After Midnight”. Preziose perle sonore! Forse non tutti sanno che i Cowboy Junkies sono l’unica band all’epoca in grado di suonare più lentamente di Neil Young e dei Crazy Horse, e senza il volume che minaccia le orecchie. Come ho scritto sopra hanno qualcosa di magico… un suono in punta di piedi… dita, voci sussurrate,c’è molto pathos.
Il loro “Low-sound”funziona perché ogni canzone ha una trama propria, che si sviluppa lentamente e deliberatamente tra blues, country e folk. Un esempio è il brano di Michael e Margo “I Don’t Get It”, introdotto da alcune linee di chitarra strascicate, un’armonica inquietante e batteria spazzolata. Margo Timmins non ha un’estensione vocale ampia e non ne ha bisogno perché essa riesce ad ammaliare l’ascoltatore. Ciò avviene anche in “Misguided Angel”, un altro brano originale in cui le strofe diventano quasi un cerchio, alternando la sua voce e le linee sinuose e essenziali della chitarra di Michael per riempire uno spazio quasi inimmaginabile, personalmente 5 stelle meritatissime.
Mi voglio soffermare sul brano di Williams che diventa nelle mani dei Cowboys, un canto funebre o un’elegia per chi si è trascinato così lontano nell’oblio dell’isolamento, da non avere altro posto dove tornare, se non casa. La chitarra di Michael si muove attorno ai cambiamenti ,mentre il bassista Anton colora il tutto permettendo a Margo di riempire lo spazio melodico in modo impeccabile, ma allungando ogni sillaba fino al punto di rottura. Posso scrivere, se me lo permettete: IMMENSA!!!
L’album, è ancora notevole, il suo suono senza tempo e la sua bellezza è forse persino eterna.
Un consiglio..ascoltate questa gemma sonora… vi prenderà per sempre. (Lupo Solitario)