Musica oltre confine

David Parsons

La Mongolfiera Cosmica di “MUSICA OLTRE CONFINE” vola indisturbata nei cieli sonori ove le stelle indicano, sulla mappa pentagrammatica,in luoghi ove si crea e suona “buona” musica. Da Wellington (Nuova Zelanda) frequenze cosmiche ed ambient ci avvolgono anima & cuore,perchè in questa immensa isola nasce David Parsons ( 16 giugno 1944-15 febbraio 2025) polistrumentista.

“Tibetan Plateau/Sound Of The Mothership” ,uno dei capolavori del maestro David Parsons, viene oggi a voi proposto e presentato.
Inizialmente sono stati due albums ,pubblicati nel 1980/82 e ristampati in un unico CD. Un piccola premessa che vorrei sottolineare, a proposito del suono, perché la tecnologia musicale non era quella di oggi. I due album si fondono perfettamente alla perfezione, un synth scarno ed etereo, mixato con strumenti indiani e suoni della natura, se vi piacciono i suoni vintage dei sintetizzatori, probabilmente apprezzerete molto questo suono come al sottoscritto., come piace a me. Il suono è molto vicino ai lavori degli anni Ottanta di Steve Roach, Michael Stearns e Deuter.
Gli anni si sentono, ma secondo me in positivo e susciterà molto interesse per gli intenditori di musica ambient.

Sono otto tracce sonore che ci rilassano fisicamente e mentalmente come la prima “Tibetan Plateau” ,che potrebbe essere utilizzata per la meditazione quotidiana.
Parsons è molto influenzato dalle culture dell’India e del Tibet, utilizzata in quasi tutta la sua discografia, sa come un alchimista incorporare la struttura di quella musica, per arricchire le sue composizioni elettroniche. A tratti troviamo canti, gutturali tibetani o sitar, che si accomodano nel tappeto ,creato da synth e sequencer.

Vorrei sottolineare e precisare che la musica di David spesso ha un tono profondo e malinconico ,è in netto contrasto con la spiritualità allegra e superficiale, offerta da molta musica new-age. La filosofia buddista ci conduce a una nuda e cruda consapevolezza della nostra transitorietà prima che possiamo comprendere e vivere veramente nella luce, e la sua musica concretizza questo nel suono.
In pochi hanno saputo creare queste emozioni sonori.
Un album che consiglio… Om Shanti Om (Lupo Solitario)

 

 

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