Musica oltre confine

East of Eden

Dopo una breve pausa, caratterizzata da ponti festivi, Musica Oltre Confine percorrere le rotte sonore del Pianeta Terra.
EAST OF EDEN vengono accolti con fratellanza ed ovviamente presentati nello spazio di Liguria Dinamic,dedicato alla musica. Si sono formati a Bristol, Regno Unito nel 1967,poi c’è stato un primo scioglimento nel 1978 e una reunion nel 1996.
Premetto che prima di presentare i “nostri paladini” trovo molto restrittivo e condizionante annoverare/etichettare il suono di una band anche se certe volte aiuta a comprendere meglio il loro stile.

Gli EAST OF EDEN vengono catalogati come un gruppo prog rock, molto valido e degno di nota, ma il loro sound è un mix di jazz-fusion, rock-blues, psichedelia con numerose influenze orientali. La loro formazione comprende Dave Arbus (violino elettrico, flauto, sassofono), Ron Caines (sassofono contralto), Geoff Nicholson (chitarra, voce), Steve York (basso) e Dave Dufont (percussioni). Presentiamo il loro secondo album “SNAFU” (1970)… per il sottoscritto 5 stelle nel loro firmamento!

In quest’album, il sound della band appare palesemente più solido, pur rimanendo fedele alla sua peculiare combinazione di blues-rock, psichedelia e fusion. Come riferimento potrebbero ,dico potrebbero, percorrere le rotte dei primi Procol Harum, Gracious e Beggar’s Opera. EAST OF EDEN mostrano un minore interesse per la raffinatezza stilistica o le influenze classiciste, a favore di un approccio più psichedelico per i loro viaggi strumentali…  strada percorsa anche dai leggendari Jade Warrior.

“Snafu” è un album ruvido e complesso, l’energica fruizione creata da tutti gli strumentisti e la complessità si basa sullo spirito avventuroso… per comprenderci meglio “viaggi” sonori!
Il primo brano “Have to Whack It Up” è un accattivante brano blues-rock,elegante e snob.
Arriva una jam ricca di sfumature arabe ,intitolata “Leaping Beauties for Rudy / Marcus Junior”, dove i due sassofoni rubano e rimodellano la scena… che meraviglia! Arbus, fa brillare il suo violino nel primo brano, ora afferma abbondanti tracce di blues al suo sax tenore, in contrapposizione ad un esuberante Caines al sax soprano.
Passiamo a “Xhorkom/Ramadhan”, che inizia con un paesaggio sonoro vario, seguito da una sezione mediorientale.
“In the Show for a Blow” gli EAST OF EDEN si tuffano ,con elenganza ,nel jazz-blues… dove furono maestri i Colosseum. Sicuramente è uno dei punti salienti dell’album (5 stelle).
In “Uno Transito Clapori”  c’è il tocco del fonico, che distorce le linee di violino e sax in un modo che avrebbe reso orgogliosi Faust o Can, altre due gloriose band!
“Gum Arabic / Confucius” è un’altra jam a base araba ,con sfumature blues, caratterizzata da momenti frenetici ,con passaggi tonanti di flauto e sax.La struttura elaborata da batteria, chitarra e basso mantiene il tutto… grande esecuzione.
“Nymphenberger”nella prima parte, ha un solido punto di partenza, poi ripreso nella parte finale, mentre nel mezzo, c’è una parte cantata molto incentrata sull’atmosfera blues in cui EAST OF EDEN sono a proprio agio… qui troviamo uno dei pochi assoli di chitarra. Qualcosa di similare ai primitivi Jethro Tull.
“Habibi Baby / Boehm Constrictor / Beast of Sweden”ha una intro a nastro invertito, dopo la quale emerge un miglioramento molto libero, con forti dosi di fuoco e aggressività, che si concentra infine su una dinamica rock esplosiva.
L’ultimo brano è “Traditional” è una vecchia canzone di massa, portata all’osso pianoforte-voce. L’edizione CD include diverse tracce bonus, tra cui il singolo “Jig-a-Jig”.

Seppur sia un album datato è davvero eccellente!
Gli EAST OF EDEN sono una band che tutti i collezionisti seri dovrebbero assolutamente conoscere.
Buon ascolto (Lupo Solitario).

Liguria Dinamic

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