Musica oltre confine

STEVE EARLE..protagonista di “Musica oltre confine”

Immaginate di essere alla guida di un vecchio pick up rosso con un po’ di ruggine e fango, la portiera dal lato guidatore di colore differente. Il paesaggio polveroso del Texas, la radio trasmette “Copperhead road” di Steve Earle… schiacciate il piede sull’acceleratore, il pensiero vola oltre l’orizzonte e tutto scorre a meraviglia.

Questa è una delle tante emozioni ,che potrebbe trasmettervi l’album che oggi vi presento: “Copperhead Road” (1988)  del cantautore americano Steve Earle.

Egli nasce il 17 gennaio 1955 in Virginia, inizia molto presto a suonare la chitarra e cosa non da poco a comporre musica e testi. La sua terra natale gli sta stretta e infatti a diciotto anni decide di andare in Texas con lo zio. E’ annoverato fra i maggiori cantautori americani della scena country rock. Il suo carattere testardo e ribelle, classico di un capricorno, non gli rende la vita facile. Dipendenza dalla droga, diversi matrimoni falliti, creano alti e bassi nella sua vita di cantautore e uomo. I suoi testi non guardano in faccia nessuno, non debbono compiacere lo show business, denunciano l’America quella stelle & strisce, quella ben pensante, affrontando temi scottanti: la guerra in Vietnam, i presidenti americani, lo stato sociale della classe operaia.

Earle spara dritto al cuore!

“Copperhead Road” è il terzo album di Steve, l’album di rottura dal country, cosa che già si percepiva nei primi due album, verso una chiave più rock. Suoi idoli erano Townes Van Zandt e Guy Clark… personaggi non da poco! Vorrei ricordare che alcune sue canzoni sono state registrate da Johnny Cash, Waylon Jennings, Joan Baez, Emmylou Harris e i Pretenders. Come dicevo l’album prende un po’ le distanze dai Nuovi Tradizionalisti” del genere ,pur suonando chitarre acustiche (6 e 12 corde) mandolino e armonica ,Earle aggiunge batteria dai tocchi rockeggianti fra John Fogerty e John Mellencamp.

La sua voce è sincera e ruvida quanto basta. Il lato A dell’album si apre con “Copperhead Road” si comprende la scelta politica di Steve; segue “Snake Oil” un attacco a Regan, “Back to the Wall” tratta di povertà e senza tetto, “The Devil’s Right Hand” è una melodia anti-armi ,che racconta la storia di un pistolero solitario,  “Johnny Comes Lately” affonda le sue radici nell’attivismo anti-Vietnam di Earle da giovane. Il gruppo folk/punk anglo-irlandese The Pogues suonano con Earle su questo lato A… da ascoltare assolutamente.

Nel 2023  “Copperhead Road” è diventata canzone ufficiale dello stato del Tennessee !!!

Il lato B vede il nostro “ribelle” in versione più country e rivolto verso l’amore. “Even When I’m Blue” è un tipico tema country,”You Belong to Me” e “Once You Love” sono riflessi onesti e coinvolgenti del cuore di un romantico disfunzionale. Chiude questa perla  musicale “Nothing But a Child” una canzone quasi natalizia con l’ospite Maria McKee alla voce e il gruppo Telluride ,che fornisce mandolino, dobro e violini.

Dopo questo album è paragonato a tutti, da Bruce Springsteen a John Mellencamp, da Randy Newman a Waylon Jennings. Purtroppo una combinazione di abuso di eroina e problemi con la legge fermano la sua carriera negli anni ’90. Fortunatamente nel 2000 Earle ritorna alla grande con eccelsi album che raccomando a tutti di ascoltare.  Tre suoi album hanno ricevuto il Grammy Awards… non è poco. E’ un’uomo poliedrico oltre ad essere un cantautore, scrive libri, e ha recitato in alcuni film. Earle ha ripubblicato l’album in doppio CD con allegato un prezioso libretto… se lo trovate potrebbe essere un notevole regalo natalizio. “Musica Oltre Confine” segue la luce di questo giorno che finisce sulle strade polverose del country rock. (Lone Wolf)

 

 

 

 

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