Si legge

Meriggiare pallido e assorto

Questa settimana dedichiamo lo spazio del “Si Legge” ad un poesia, che viene nominata tra quelle legate l’estate ..
Meriggiare pallido e assorto è di Eugenio Montale e leggendo le strofe è più che una descrizione di un paesaggio assolato..
Traspare una visione non certo positiva della vita che ci circonda e quasi a rimarcare l’incertezza umana e lo stato di “abbandono” in cui l’uomo, come il paesaggio, riversa.
Leggete….

Meriggiare pallido e assorto

Meritare pallido e assorto
presso un rovente muro d’orto,
ascoltare tra i pruni e gli sterpi
schiocchi di merli, frusci di serpi.

Nelle crepe del suolo o sulla veccia
spiar le file di rosse formiche
ch’ora si rompono ed ora s’intrecciano
un sacco di minuscole biche.

Osservare tra frondi il palpitare
lontano dalle scaglie di mare
mentre si levavano tremuli scricchi
di cicale dai calvi picchi.

E andando nel sole che abbaglia
sentire con triste meraviglia
com’e’ tutta la vita e il suo travaglio
in questo seguitare una muraglia
che ha in cima cocci aguzzi di bottiglia.

Eugenio Montale

Liguria Dinamic

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