Il dipinto di questa settimana riporta indietro nel tempo, un tramite per conoscere meglio il nostro artista, ma leggiamo…
Titolo: Cassiopea (Coll. Priv. Genova) 1999 ca.
Tecnica: olio e sabbia su tela
Formato 90x90cm
Introduzione dell’artista:
Un cielo argenteo screziato di azzurro insieme ad un fresco vento autunnale possono condurre nel viale delle rimembranze.
Come disse Dante, “La puntura della rimembranza” ha fatto sì che pensassi al mio vecchio studio di Genova e a questo dipinto “Cassiopea”.
Il mio studio sito in centro storico della “Superba” (Genova) accoglieva il venerdì e sabato, in special modo, la visita di amici spesso in compagnia di loro conoscenti.
Preparavo il tea o il tipico caffè senegalese “Touba”, musica in sottofondo, il tutto avvolto da profumi di incenso e colori tipici di uno studio/atelier di qualsiasi artista.
Ci scambiavano opinioni, idee e qualche risata era sempre per accetta. In questa irripetibile atmosfera ci scappava la vendita di alcuni dipinti.
Era diventato un luogo culturale e d’incontro, tappa obbligatoria prima di andare a visitare mostre collettive o personali presso le gallerie cittadine. Per chi non conoscesse Genova vorrei descrivere un particolare.. Il centro storico per quasi il 90% è pedonale ed interdetto ai mezzi a motore e ciò permette un contatto migliore con le persone, perchè offre possibilità di soffermarsi a fare quattro chiacchiere e dopo un caffè ci sta anche la visita all’atelier.
“Cassiopea” il dipinto, che oggi presento, è un olio e sabbia su tela di formato 90x90cm, e è stato venduto proprio in uno di quei meravigliosi frangenti sopra narrati.
Breve descrizione dell’opera..
Il dipinto risale al 1999 ,se non ricordo male proprio in autunno e, come molti artisti del passato, ma anche del presente ,la mitologia con il suo fascino mi ha ispirato.
Spesso Cassiopea viene raffigurata seduta su una poltrona ed incatenata dalla sua Vanità, Arroganza ed aggiungo Bellezza, in alcuni dipinti tiene nella mano uno specchio oppure una foglia di palma, una simbologia celata o meno è gioco intelligente degli artisti. Non voglio tediarvi con il racconto mitologico ma per chi non lo ricordasse potrebbe essere interessante rileggerlo. Ovviamente a Cassiopea è dedicata una costellazione non a caso a forma di seggiola!
Ho interpretato una differente Cassiopea dai soliti canoni, le sue vesti sono di seta pregiata ricamata con la volta celeste, luogo a lei designato. La nostra divina creatura è affacciata alla balconata del suo palazzo, in questo caso un palazzo storico genovese che guarda verso il mare, un mare agitato e blu profondo solcato dalle spume delle onde .E’ l’ora del tramonto quando il giorno accoglie l’imminente sera e la luna, elemento presente nelle mie opere, fa la sua sublime sfilata. Le cupole degli edifici hanno lune sulla parte terminale più precisamente mezzelune, donando un tocco orientale all’opera e tributare importanza al quel “matrimonio” macro-micro cosmo… indissolubile!
La “mia” Cassiopea” osserva il cielo, scrutando e studiando quell’orizzonte ,che potrebbe essere per lei via di fuga prima di essere confinata e spedita da Poseidone nella volta celeste, come stella nella omonima costellazione. Lei già indossa la costellazione (le sue vesti preziose) quindi non ha intenzione di abbandonare la vita mondana con tutti i suoi piaceri, per essere prigioniera/confinata lassù. Nel lato sinistro dell’opera vi è un papiro/manoscritto ,ove compaiono le diciture “Vanità e Bellezza” a ricordare le sue debolezze.
Spesso, in certe situazioni, noi cerchiamo una via di fuga, anche se a volte può sembrare impossibile ,ma il cercarla ci rende umani deboli, fragili ed insicuri ,ma sempre umani… intelligenza artificiale: No, Grazie!
La canzone che accompagna l’opera “Cassiopea” è “La Chiromante” tratta dalla prima opera rock italiana “Orfeo 9″del 1972 di Tito Schipa Jr.
Vi consiglio di cercare in rete l’opera restaurata… una chicca preziosa. (AS)