Parliamo d'arte

Alla Fiera dell’Est per due soldi che cosa comperò?

L’opera di questa settimana vuol essere un’espressione di disappunto nei confronti della “leggerezza dell’essere” …ma leggete…

 

Titolo: Alla Fiera dell’Est per due soldi che cosa comperò?

Tecnica: olio su tela

Formato: 33x19cm

 

Introduzione dell’artista:

 

Abbiamo trascorso questi ultimi giorni immersi in un caldo afoso, non tipico della zona mediterranea, quasi tropicale. Miglior modo per presentarvi quest’opera dal titolo “Alla Fiera dell’Est per due soldi che cosa comperò?”. Direte voi ma cosa c’entra il clima con il dipinto?

Un collegamento semplice e sottile: l’ambiente,

Il sopra citato dipinto descrive le avventure del signor X (uomo dello sviluppato occidente) che si reca in vacanza nei paradisi orientali (Thailandia).

Leggiamo con più attenzione l’opera: l’uomo con la sua bella camicia di seta dai toni gialli, lo sfavillante papillon di color corallo, il panciotto/gilet di tessuto tasmania estivo dai toni grigio-blu ove due splendidi bottoni di corallo,in perfettamente sintonia con il papillon, racchiudono una evidente epa. Mi soffermo un secondo per sottolineare che la “pancia” simboleggia l’abbondanza della civiltà occidentale. Da uno dei taschini del panciotto/gilet, ove abitualmente si troverebbe la “cipolla” orologio da taschino, fuoriescono due banconote a simboleggiare il potere/forza d’acquisto del nostro signor X.

Tre strutture architettoniche si ergono come scalini verso la notte orientale, luna e nuvole incluse. Esse sono la pura rappresentazione del moderno che avanza nei confronti dell’antico. Il nostro signor X, potrebbe aver scelto questa meta del sud-est asiatico conosciuto per le spiagge tropicali, gli opulenti palazzi reali, le rovine antiche e i templi riccamente decorati che contengono rappresentazioni del Buddha. Oppure frequentare un corso spirituale in uno dei tanti ashram. Assolutamente no! Lui qui potrà trovare, a buon mercato, tutto il sesso che desidera. Non sarò io a descrivere come e cosa perchè l’informazione dei mass-media è satollo di questo ignobile turismo. Per il sottoscritto, il dipinto è un manifesto di denuncia nei confronti di una parte della razza umana. Scusate, oggi sono un po’ distratto, vorrei che la vostra attenzione venisse riposta sugli edifici perché i primi due sono: hotel e banca; il terzo: un tempio. Lasciando a voi cari lettori la libera conclusione.

Qualcuno potrebbe pensare che la canzone idonea sia “Alla fiera dell’est” di Angelo Branduardi, ovvio, scontato e non pertinente con il tema trattato nell’opera. Quindi, spazio a Lou Reed con la sua canzone “Vicious”.

Alessandro Sala

 

https://www.youtube.com/watch?v=sM9JG-oQm1Y

 

Liguria Dinamic

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