Parliamo d'arte

La guerra dei bottoni

L’opera di questa settimana è un frammento di vita del nostro artista che ci riporta negli anni ’60 della sua fanciullezza. Leggete…

 

Titolo: La guerra dei bottoni

(ispirato dal romanzo di L. Pergaud e dal film di Y. Robert)

Tecnica: olio&sabbia su tela  (dittico)

Formato: 40x80cm

 

Introduzione dell’artista:

 

Era un pomeriggio uggioso di febbraio, stavo sistemando alcuni libri e nel terzo ripiano della libreria ove sono posti gli album fotografici di famiglia cadde il mio occhio. La mia mano afferrò un album ove sono raccolte alcune foto della mia infanzia. Le pagine cartonate di color grigio/azzurro con le foto in bianco&nero dai bordi frastagliati, sostenute dagli angoli adesivi, mi fanno ritornare agli anni ’60. Un ricordo indelebile riaffiora in me: il mio primo film al cinema in compagnia dei miei genitori. “La guerra dei bottoni” film francese del 1961/62 uscito nel nostro paese tra il 1963/64 del regista Yves Robert ispirato dal romanzo di Louis Peregaud.

La trama del film narra la rivalità esistente tra due villaggi della campagna francese, Veltrans e Longeverne, si riflette sugli abitanti più giovani che giocano a una guerra tra di loro, nella quale chi è fatto prigioniero viene privato dei bottoni, per cui torna a casa tenendosi i pantaloni con le mani. Robert, capo dei bambini di Longeverne, non mette a profitto per la scuola la sua intelligenza vivace e il padre lo minaccia continuamente di mandarlo in collegio. Un giorno a Zazzera, il capo della banda di Veltrans, viene rivelata l’ubicazione della capanna segreta dei nemici da un traditore che, per punizione, viene frustato dai compagni traditi. La reazione dei genitori non tarda ad arrivare. Robert prima si rifugia per giorni nella sua amata campagna poi viene spedito in collegio dove arriverà anche Zazzera. Nella comune disgrazia diventeranno amici.

Con cipiglio prendo due tele 40x40cm le uniscono, preparo l’imprimitura attendo un giorno per la sua essiccatura. Il sole del nuovo giorno ha ridotto i tempi, prendo la matita di graffite 2B ed inizio a disegnare la camicia che svolazza con i bottoni colorati ovviamente strappati che fluttuano nell’aria.

Sono stati fatti molti remake del film ma questo degli anni ’60 non ha eguali. Il libro è una chicca che consiglio ai genitori di leggere o regalare, ancor meglio, ai propri figli.

Alessandro Sala

 

Liguria Dinamic

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